COMUNICATO ONIG sul convegno veronese “La teoria del gender: per l’uomo o contro l’uomo?”

COMUNICATO ONIG

Lo statuto della nostra associazione difende il benessere delle persone transessuali e si ispira ai principi che la dignità umana comprende il diritto di condurre una vita consona alla propria identità di genere, e il diritto all’autodeterminazione dell’individuo, principi che motivano tutto il nostro lavoro. Per questo riteniamo importante e opportuno esprimere le nostre perplessità sui contenuti e il significato stesso del convegno “La teoria del gender: per l’uomo o contro l’uomo?” che si terrà a Verona il 21 settembre e che si pone nel senso opposto e contrario alla nostra idea di fondo e al sentire comune di una società democratica e progredita fin dall'interrogativo retorico del titolo.

Negare la categoria stessa di genere, che nomina la dimensione non “naturale”, ma di costruzione psicosociale dei generi maschile e femminile, elide di fatto lo spazio di esistenza di tutte le persone che transitano da un genere all'altro o abitano generi intermedi tra il maschile e il femminile.

Il genere non è e non può essere una categoria incasellabile nell’ordine del natura/contro natura secondo la logica/etica poco laica che ci sembra essere il motivo di fondo del convegno veronese.

Il nostro lavoro di ricerca procede in sintonia e collaborazione con enti e istituzioni internazionali tesi al miglioramento della vita, alla riduzione della violenza e dell’esclusione delle persone transessuali e trans gender.

Invitiamo il comune di Verona patrocinatore della manifestazione ad essere più attento e sensibile a temi che riguardano la vita di migliaia di cittadine e cittadini e a non promuovere culture discriminatorie verso le persone transessuali e transgender.

firmato: DIRETTIVO ONIG

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Il convegno veronese e la transfobia

A proposito di quel convegno, visto che si parla di me/noi, ho qualcosa da dire a proposito dei suoi relatori e delle loro teorie. Cercando di dare alle parole il loro significato e nel contempo associare i concetti da essi riportati alle loro conseguenze (anche estreme, per correttezza e trasparenza ridare alla storia il suo senso. Partendo dai fatti e basando ciò che affermo su documenti storici e testimonianze reali, denuncio quei relatori e chi li appoggia o sponsorizza, di essere i mandanti della violenza omofofoba e trans fobica, le loro parole e i loro concetti armano la mano dei nostri assassini.

Invito storici, filosofi, sociologi, psicologi, … i politici, ma anche singoli, enti e associazioni a rispondere alla seguente domanda: chi e perché ha massacrato migliaia e migliaia di omosessuali, lesbiche, transessuali? Chi e perché lo ha fatto mandandoli ai roghi, nella camere a gas, negli ospedali psichiatrici e quando andava bene a perire nelle prigioni?Chi e perché continua a perpetrare tale massacro con forme diverse ma motivazioni identiche?

Non credo che la violenza nei nostri confronti sia un fenomeno episodico o l’espressione di una mente malata, neanche qualcosa molto più simile a un fenomeno meteorologico piuttosto che a uno più propriamente culturale. Esiste e non lo dico io, un pensiero assoluto e assolutista, centralista e accentratore, unico e “antirelativista”, chiave e sunto del convegno veronese che afferma, sostiene e depone che transessuali e omosessuali sono malati, contro natura, pervertiti; distruttori della famiglia, dell’ordine sociale e della natura.

Mentre noi tutti siamo impegnati, oramai da decenni, a discutere su unioni civili si unioni civili no, matrimoni si e matrimoni no, su quale possibile straccio di legge contro la violenza omo-trans fobica, loro discutono in un convegno dal titolo emblematico “La teoria del gender: per l’uomo o contro l’uomo?” patrocinato da quella fucina delle destre più o meno estreme che è Verona in cui, apparentemente, si limitano a parlare. Mi sia concessa la domanda, ma se oggi si limitano a parlare nel passato cosa hanno fatto? Non sono forse gli stessi, i depositari dello stesso sapere, che hanno massacrato torturato, negato? E cosa farebbero oggi o un domani, se non ci fossero alcune, seppur minime, garanzie per la nostra dignità? Domanda assolutamente lecita e comprensibile, vista la deriva omofoba che ha avuto una crescita esponenziale in Italia, in molti paese dell’est e in Europa in generale? La Russia di Putin è un chiaro ed evidente segnale di tale deriva.

I relatori di quel convegno (vedi Patrizia Stella ecc) hanno nel loro DNA culturale la creazione di “mostri”. Non solo li creano ma li partoriscono perché, e la storia ce lo insegna, la loro oppressione, la chiusura, la rigidità, le rimozioni con cui allevano figli e famigliari forma individui che, come vulcani, poi esplodono massacrando a loro volta.

Paradossalmente (e manco tanto)Il loro ossessivo predicare per la vita produce morte. Macabri e tetri hanno costruito cimiteri per i feti, letti del dolore dove costringere persone a sopravvivere a se stesse, teorie riparative, privazione dell’affetto e dell’amore a persone secondo loro non degne, tutto in nome della famiglia naturale (???) unica forma da loro concepibile. La stessa al cui interno vengono ammazzate tante e troppe donne, ree di non piegarsi alla violenza maschile.

I relatori di quel convegno sono gli stessi di sempre, quelli che con il loro “pensiero unico” hanno prodotto guerre e distruzioni (qualche storico potrebbe controbattere?) perché il loro valore supremo si misura su quanto riescono ad annullare/negare i diversi da sé perché ( questa è la verità) convinti di essere i depositari del valore.

Se loro predicano, sono la mente altri prestano il braccio. Tutti abbiamo ascoltato da telegiornali radio e media i programmi delle destre estreme riunite in questi giorni nella civile Lombardia, che tra i quattro punti del loro programma c’è combattere l’omosessualità nemico della famiglia e della società. Come dire, c’è chi predica e chi esegue.

Solitamente costoro hanno la grande capacità di rigirare la frittata, come nella favola del lupo e l’agnello, accusano gli altri di quello che loro fanno da secoli. Per loro sono sempre gli altri a non garantire il diritto di parola e di pensiero. Come si dice “dopo il danno la beffa”, essendo così abituati ad aver avuto per secoli la parola, oggi, accusano noi di togliergliela …. poverini!

Questi fatti appaiono così tremendamente chiari, precisi, documentati che altrettanto chiaro e tremendamente strano appare l’indifferenza della società civile. Parlando di violenza omo/transfobrica ci si limita ad affermare (è sotto gli occhi di tutti, compreso dell’ONU) che stranamente e inaspettatamente è aumentata! Capisco che politici e giornalisti debbano seguire le loro logiche e rispondere ai loro padroni, ma sarebbe un semplice (la parola è grossa) lavoro di verità storica, di correttezza etica, di sanità culturale. Mentre noi tutte/i continuiamo a fare i conti con le tante troppe atrocità della “teoria della vita”, sconvolge l’indifferenza non solo dei politici ma delle stesse potenziali vittime. Non bisogna essere grandi pensatori o irriducibili radicali per rivendicare la modernità sul medio evo!

Uno scatto di dignità, soprattutto di orgoglio, perchè non si può sbattersi solo nelle grandi e folkloriche parate dei Pride …. altrimenti quell’Orgoglio siamo i primi a calpestarlo. Non si può discutere solo su dove e come fare un pride e durante tutto l’anno lasciare che le cose vadano sa sole. Vi prego aiutateci e aiutiamoci a vivere una realtà più degna dell’umanità!

firmato: Porpora Marcasciano, presidente MIT